MANTOVA – In occasione dello spazio interviste settimanale, svoltosi presso la sala stampa del “Martelli”, è intervenuto Riccardo Bocalon.
Dall’approdo al club di Viale Te al momento attuale fino alla necessità di affrontare ogni partita come una sfida determinante, l’attaccante veneziano ha fatto il punto in casa Mantova a 360°.
A un mese e mezzo dall’arrivo in biancorosso, qual è il tuo primo bilancio?
“Sapevo di approdare in una squadra per cui l’obiettivo principale era la salvezza. Un obiettivo non facile, ma sono felice della scelta fatta. Mantova è una città e una società blasonata, che non ha niente a che vedere con questa categoria. Ora sta a noi, gli attori principali, dimostrarlo sul campo. Dobbiamo preparare una partita alla volta seguendo le indicazioni del mister, un allenatore che di battaglie ne ha fatte tante. L’esperienza in questi momenti serve per indicare la strada ai giovani”.
Visto il bottino di 5 reti, Mantova rappresenta una rinascita per te?
“Prima di tutto speravo che i gol portassero qualche punto in più, purtroppo per come sono andate le cose ne sono arrivati meno del previsto. Sono venuto qui per dare il mio contributo, cerco di farlo sempre al massimo, durante tutti gli allenamenti che rappresentano la via giusta per arrivare pronti alla domenica”.
Che valore il pari di Crema?
“Si è trattato di una gara di sofferenza, il punto ce lo prendiamo e teniamo bello stretto. Probabilmente ci sono state meno occasioni del solito, con maggior precisione in qualche circostanza avremmo potuto centrare il vantaggio. Il pari è stato giusto, ora dobbiamo valorizzarlo contro la Triestina”.
C’è stata paura di perdere domenica scorsa?
“La paura ce l’abbiamo tutti, l’importante è gestirla, sapere come affrontarla perché significa pure stare sul pezzo e non tralasciare i particolari. Ci sono stati miglioramenti rispetto alla partita precedente: nonostante l’avversario ci abbiamo messo talvolta sotto, abbiamo risposto colpo su colpo”.
Cosa cambia per te dall’approccio di Corrent e quello di Mandorlini?
“Sicuramente la posizione in campo, ma si parla di qualche metro di differenza. Ho giocato con tanti moduli, cerco sempre di farmi trovare pronto. In questo momento delicato ognuno di noi deve andare oltre le proprie caratteristiche per mettersi a disposizione della squadra e dell’allenatore. Per uscire da questa situazione serve l’aiuto di tutti”.
Vorresti avere qualche occasione in più?
“Uno deve anche adattarsi al momento che la squadra sta vivendo. Normale che più palloni si ricevano più sia facile far gol, i limiti li abbiamo tutti io compreso. Dobbiamo cercare di limarli, giocare sulle nostre potenzialità inespresse”.
Hai fatto qualche tabella guardando il calendario?
“Indipendentemente dall’avversario dobbiamo portare a casa punti. Il campionato è livellato, bisogna guardare partita per partita. Guai a fare calcoli, non avrebbe senso. Pensiamo alla Triestina, uno spareggio per noi. I tifosi sanno che abbiamo bisogno di loro, il supporto non ce l’hanno mai fatto mancare. La miccia dobbiamo accenderla sul campo coi risultati”.
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