TORINO – Dopo il fischio finale della 15a giornata di campionato, che ha visto i biancorossi di scena all’Allianz Stadium, l’allenatore del Mantova Nicola Corrent ha rilasciato alcune dichiarazioni. 

I padroni di casa hanno centrato il pari sul finale. 
“Resta un po’ di dispiacere, c’è stata anche la forza e la bravura di creare un’ulteriore occasione da gol. Analizzando con razionalità la partita posso dire di essere molto contento perché la squadra ha fatto buone cose, soffrendo, facendo un buon possesso e creando opportunità. Una partita di personalità in un contesto fantastico, ho fatto i complimenti ai ragazzi.”

La formazione biancorossa paga alcuni episodi. Sfortuna o anche responsabilità proprie? 
“Spesso sono situazioni casuali, dove una deviazione fa cambiare la direzione della palla. Gerbaudo è in credito con la fortuna, sono dispiaciuto per l’infortunio di Pinton, per cui cercheremo di capire l’entità. Anche Matteucci ha subito un colpo importante che valuteremo perché tra pochi giorni si gioca ancora.”

Temeva un po’ il fatto di giocare in questo scenario? Cosa si aspettava dai subentrati?
“Il contesto è stato semplicemente fantastico, devo ringraziare il club bianconero per aver dato questa possibilità. I ragazzi erano molto felici ed emozionati, la mia richiesta era di concentrarsi sugli aspetti tecnici. Le sostituzioni sono state fatte per far fronte ai cambi tattici della Juventus, l’idea era di avere copertura sulle fasce e profondità con gli attaccanti. Nella pressione avversaria della ripresa ci siamo difesi anche abbastanza bene, la sofferenza che ho percepito era nella normalità della gara. Peccato, è mancato poco per una vittoria storica. Rimane una grande prestazione.”

Nonostante la crescita oggettiva, rimane un po’ di amaro in bocca?
“È da un po’ che lo dico, se guardiamo le prestazioni e l’andamento delle partite potremmo avere qualche punto in più. Mi auguro li potremo conquistare nei prossimi match, dobbiamo lavorare con grande fiducia e serenità. Siamo amareggiati per com’è finita oggi, ma orgogliosi di quanto dimostrato.”